Porto Selvaggio tra le spiagge migliori di Puglia: guida alla visita, informazioni e consigli utili.
Oh Puglia mia, quanto sei bella!!!
La natura incontaminata, un abbraccio tra i suoi cromatismi più autentici, il mare di un blu quasi fosforescente che abbraccia la pineta, il profumo della brezza marina mescolato agli odori del bosco: è il Salento più vero, più primitivo, è la Baia di Porto Selvaggio, a Nardò, affacciata sulla costiera Jonica.
Incastonata in un parco regionale protetto di circa 1100 ettari, la Baia di Porto Selvaggio è un paradiso che solo i veri viaggiatori, quelli a cui non piacciono le comodità, possono permettersi.
Un lungo sentiero boschivo ci ha accompagnati dalla strada al mare, deliziandoci dapprima con un’immersione totale nel verde, tra pini d’Aleppo, cipressi e acace, e, passo dopo passo, regalandoci già un’anteprima del panorama selvaggio e puramente naturale, senza alcun artifizio della mano dell’uomo all’orizzonte.
Non ci sono costruzioni, edifici e strutture a disturbare la veduta. Il sentiero poi si apre in una piacevole baia ciottolosa, contornata dagli scogli che la proteggono dalle correnti, e da una pineta con tavoli in legno per i picnic.
La particolarità delle acque di Porto Selvaggio è l’alternanza di sorgenti fredde di acqua dolce che sgorgano direttamente nell’acqua salata e calda del mare: ne consegue un fenomeno chiamato termoclino che, se andate sott’acqua, riuscirete a capire benissimo perché la differenza di densità e di temperatura farà sembrare l’acqua “oliosa”.
Esplorando un po’ gli scogli e le pareti rocciose che abbracciano la baia, abbiamo scoperto, sulla scogliera sinistra, una grotta meravigliosa raggiungibile solo a nuoto dove i giochi di luce lasciano ammirare i fenomeni carsici in tutto il loro splendore.
All’interno del parco naturale ci sono due sentieri laterali che potrete percorrere facendo una piacevole passeggiata tra pineta e mare. Imboccando uno dei due sentieri si arriva, tramite una salita, alla Torre dell’Alto.
Una torre che si trova a 51 metri sul livello del mare, costruita su uno sperone roccioso a strapiombo, che si può ammirare anche dalla spiaggia di Porto Selvaggio. Fu eretta nel sedicesimo secolo con funzioni difensive.
Oggi, non è visitabile ma domina dall’alto un paesaggio incomparabile, mi sono affacciata alla staccionata in legno, ho respirato la brezza marina, il vento mi accarezzava dolcemente e me ne stavo li, a godere di quella veduta immacolata. Guardate l’immagine in copertina: non è incantevole?
Un consiglio: saliteci all’ora del tramonto, non ve ne pentirete.
L’altro sentiero che parte dalla Baia di Porto Selvaggio è quello che in 1,7 km porta alla Baia di Uluzzo.
Il sentiero è impervio, ma arrivati a destinazione appurerete che ne sarà valsa la pena. La Baia di Uluzzo è un golfo creatosi in maniera naturale che custodisce dei reperti archeologici molto importanti rinvenuti nelle sue grotte: la grotta del Cavallo, in particolare, è testimonianza della vita ai tempi dell’uomo di Neanderthal.
Una volta a Baia Uluzzo andate a godere del tramonto al bar “il Fico d’India”, accompagnati da un buon cocktail: è un posto molto hippie e friendly.
Spero che questo articolo possa esserti stato utile!
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Buon viaggio a Lecce!
Liz
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1 Comment
Mi piace leggere gli articoli di luoghi in cui sono stata. Mi piace confrontare le emozioni degli altri con le mie e Porto Selvaggio ne crea di emozioni! Il mare di un azzurro fosforescente , come lo definisci tu, è spettacolare.