Il Palazzo delle Prigioni Nove di Venezia ed il Museo della Tortura: un viaggio inquietante nella crudeltà del passato. Piccola guida.

Nel cuore di una delle città più romantiche e affascinanti del mondo, la Serenissima, Venezia, si cela un luogo oscuro e misterioso, capace di far rabbrividire anche i più coraggiosi al sol pensiero di ciò che si guarda. Sto parlando del Palazzo delle Prigioni Nove e dell’annesso Museo delle Torture di Venezia, un piccolo ma intenso museo situato tra le calli della Serenissima, dove la bellezza architettonica si fonde con l’inquietudine della storia più cupa dell’umanità.

Ultimamente son tornata a Venezia per l’ennesima volta e, passando per il ponte dei Sospiri, ho notato questo Museo che ne è strettamente collegato. Difatti, il nome “Ponte dei Sospiri” deriva dalla tradizione secondo cui i detenuti, attraversandolo, sospiravano alla vista dell’ultima immagine di Venezia prima della reclusione. Secondo alcune fonti, sarebbe stato il poeta inglese Lord Byron a diffondere questo appellativo nel XIX secolo, contribuendo alla fama romantica del ponte. Dalle piccole finestre traforate del ponte, i prigionieri potevano intravedere scorci della laguna, tra cui l’isola di San Giorgio Maggiore, un ultimo sguardo alla libertà perduta.

Se, dopo aver visitato tutte le cose da vedere a Venezia, ti rimane un pochino di tempo, ti consiglio di fare un salto qui. In questo articolo ti illustro un po’ cosa potrai aspettarti dal Palazzo delle Prigioni Nove e dal Museo delle Torture.

Buona lettura!

***Ciao, mi presento! Sono Liz, un’anima zen, una gipsy. Travel blogger e content creator dal 2016. Viaggio principalmente on the road e prediligo soggiorni wild e itinerari naturalistici. Viaggio con Marcello e i miei tre bimbi: India, Tiago e Ambra. Siamo Pugliesi, raccontiamo tanto le nostre radici e anche i viaggi all around. Puoi seguire le nostre avventure nel Mondo sul nostro profilo Instagram I VIAGGI DI LIZ!***

Il Palazzo delle Prigioni Nove di Venezia.

Il Palazzo delle Prigioni Nove è uno di quei luoghi meno conosciuti rispetto ai grandi monumenti di Venezia, ma che racchiude una parte fondamentale della storia della città. Si affaccia sul bacino di San Marco, proprio accanto al Ponte dei Sospiri, e se ne sta lì, austero e silenzioso, quasi a voler nascondere i racconti che custodisce tra le sue mura. Costruito tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, fu uno dei primi edifici in Europa progettati appositamente per essere un carcere. Il suo architetto fu Antonio da Ponte, lo stesso che firmò il celebre Ponte di Rialto.

Il palazzo nasce per alleggerire il Palazzo Ducale, che fino ad allora fungeva anche da carcere. Le Prigioni Nove rappresentarono una vera novità per l’epoca, sia dal punto di vista architettonico che amministrativo. Qui venivano rinchiusi i detenuti in attesa di giudizio, oppure coloro che erano stati condannati per reati gravi. L’ambiente era cupo, umido, e le celle erano spoglie, fredde, pensate più per spezzare il corpo che per redimere l’anima. In certi periodi, la promiscuità e le condizioni igieniche erano talmente estreme da rendere l’esperienza carceraria una vera e propria anticipazione della morte.

Il collegamento tra il Palazzo delle Prigioni Nove e il Palazzo Ducale venne realizzato con la costruzione di un piccolo, elegantissimo ponte chiuso in pietra bianca: il Ponte dei Sospiri. Attraversarlo significava passare dal tribunale alla cella. Per molti, quello era l’ultimo momento in cui avrebbero visto la luce del giorno, il cielo, e la laguna. Da qui nasce la leggenda dei sospiri: quelli che i prigionieri lasciavano scappare mentre gettavano uno sguardo malinconico al mondo libero, prima di essere rinchiusi.

Oggi, quel luogo di dolore è stato trasformato in uno spazio culturale. Le sale che un tempo ospitavano i prigionieri sono ora sede del Circolo Artistico di Venezia, e ospitano mostre, concerti e conferenze. La pietra è sempre la stessa, ma i suoni che rimbalzano tra le pareti sono cambiati: non più lamenti e catene, ma musica, parole, arte.

E proprio qui è allestito un percorso museale sulle torture e sugli orrori di quei tempi.

Il Palazzo delle Prigioni Nove di Venezia
Il Palazzo delle Prigioni Nove di Venezia

Il percorso museale: stanze, strumenti e racconti.

Il museo delle torture si sviluppa su più ambienti, ciascuno dedicato a un particolare tipo di tortura o a un periodo storico specifico. Le luci soffuse, gli effetti sonori e una narrazione ben studiata creano un’atmosfera immersiva e suggestiva, che trasporta i visitatori in epoche lontane, dove la giustizia era spesso arbitraria e i diritti umani non esistevano.

Tra gli strumenti esposti troviamo:

  • La Vergine di Ferro: una delle più famigerate macchine di tortura, simile a una bara verticale rivestita internamente di punte metalliche. Si dice che le vittime venissero chiuse al suo interno, ferite ma non uccise subito, per prolungare l’agonia.

  • La Sedia Infernale: una sedia in metallo dotata di punte su tutta la superficie, usata per interrogatori estremamente dolorosi.

  • Il Cavalletto: strumento usato per stirare lentamente il corpo della vittima, spesso fino alla dislocazione delle articolazioni.

  • La Maschera dell’Infamia: maschere di ferro grottesche e umilianti, imposte a chi veniva accusato di reati morali o comportamenti devianti.

  • La Gabbia del Corvo: una gabbia sospesa all’esterno, dove il condannato veniva esposto agli elementi e agli uccelli rapaci, lasciato morire lentamente.

Ogni oggetto è accompagnato da pannelli esplicativi, disponibili anche in più lingue, che descrivono non solo il funzionamento ma anche il contesto storico e culturale in cui veniva utilizzato. Ciò rende l’esperienza non solo emotivamente intensa, ma anche educativa.

Una delle caratteristiche più interessanti del museo è che non si limita a mostrare strumenti di tortura come semplici curiosità macabre. L’intento è chiaramente quello di far riflettere sul concetto di giustizia, su come essa sia cambiata nei secoli e su come, in passato, la tortura fosse considerata un mezzo legittimo per ottenere verità o mantenere l’ordine sociale. Vengono anche esplorati i processi inquisitori, la caccia alle streghe, e le punizioni pubbliche, strumenti attraverso cui le autorità esercitavano il controllo sulla popolazione. Non mancano riferimenti ai tribunali della Chiesa, ai roghi, alle esecuzioni esemplari che servivano da monito.

Informazioni pratiche sul Palazzo delle Prigioni Nove di Venezia.

Per qualsiasi informazione sul Palazzo delle Prigioni Nove puoi visitare il sito ufficiale ed estrapolare informazioni su orari, costi e sulle attività in corso al Palazzo. Non consiglio la visita a chi ha il passeggino in quanto il percorso si articola su più livelli e non c’è l’ascensore. Il biglietto costa 10 euro e la visita dura circa un’ora.

Il Palazzo delle Prigioni Nove di Venezia
Il Palazzo delle Prigioni Nove di Venezia

Buon viaggio a Venezia!

Liz

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Autore

Liz, cuore zingaro, anima zen. Travel content creator, web writer, SMM. Vagabondo nel Mondo, racconto luoghi e itinerari, ma racconto anche le mie radici, la mia Puglia, che amo. Viaggio con il mio compagno Marcello ed i nostri piccoli India, Tiago e Ambra, i nostri figli. Credo fortemente che il viaggio e la natura siano per loro la migliore scuola senza mura in assoluto. Siamo wild & eco-friendly!

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